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Non Siamo Mai Quelli di Una Volta

by Maria Messina

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1.
Vorrei Sempre Malessere Non sono pollici quelli che scelgono, quelli che perdono Non è la morte che porta al pensiero E quella che chiami passione è passione davvero Non sono favole quelle che illudono, quelle che invadono Non è la morte che ti distingue Ma l’essere ha perso ragione di esistere La vita che facciamo dove conduce? Ad essere peggiori a rimpiangere quell’ombra più libera della luce. Se non ti vuoi vestire rimani nudo e senza alcun riparo rimpiangerai quell’ombra più libera anche del buio. Non sono regole quelle che scavano, quelle che lavano Non è la morte che genera l’odio Vesti di specchi e ameranno il tuo abito La vita che facciamo dove conduce? Ad essere peggiori a rimpiangere quell’ombra più libera della luce. Se non ti vuoi vestire rimani nudo e senza alcun riparo rimpiangerai quell’ombra più libera anche del buio. E beh, non sai riconoscere più il profumo di un fiore Ma te ne intendi di un sacco di cose E più ne vendi più sono preziose E più ne vendi più ne capisci Ti lavi nell’acqua nella quale pisci La vita che facciamo dove conduce? Ad essere peggiori a rimpiangere quell’ombra più libera della luce. Se non ti vuoi vestire rimani nudo e senza alcun riparo rimpiangerai quell’ombra più libera anche del buio. Non sono lacrime quelle che scendono, quelle che vendono Non è la morte che crea un sentimento E il mio dolore è qualcosa che ho dentro
2.
Odio Fare Shopping Alla mia età (tutti mi dicono che non è vero) Alla mia età credersi altro non è sincero Non l’ho mai fatto e un po’ me ne pento Ma io credevo che così facendo Sarei arrivata di fronte a uno specchio vedendomi dentro. Dove sarà? (è giunto il momento di farti aiutare) Dove sarà lo stato di quiete dov’essere senza spiegare Che le parole sono importanti E a certi porci ho donato diamanti Che senza la faccia da culo appropriata non sembran brillare. E non so ridere più perché mi fa sentire superiore Mentre non c’è niente da ridere se per la pigrizia dei vostri intestini C’è gente che vive aspettando un po’ di giustizia O di ottenere un po’ di saggezza E poi incontra dei vecchi stronzi. Vado di là (perché devi fare quella asociale) Vado di là perché non mi sento per niente attuale E se si parla di ingiustizia subita Di non riuscire a dormire ah, la vita! Penserei che a mangiare merda non avresti la pelle così pulita. Come si fa (Tutto un giorno ti servirà) Come si fa a non rendersi conto del fumo che gira E cuoce l’arrosto che sale di prezzo Andiamo tutti a cena a casa mia A dimostrare che i rutti ben fatti non sono poesia. E non so piangere più, così tu credi che stia bene Mentre piangere è un modo economico per capire cosa si vuole E sentirsi onesti nei propri confronti E ricordare che di questi tempi L’eleganza è riconosciuta soltanto da quello che indossi e dove lo compri.
3.
Pensiero Estivo a Marzo La smetti di dire che faccio incubi per colpa del kebab? Digiuno di Giugno per mettere il costume anche in città Gente, lucida e appiccicosa, nessuno ha più la pelle rosa pallido E spero che non venga mai di moda I piedi non hanno pudore, estivi svelano l’odore nostalgico Di asciugamani, acqua, sabbia e sole E mi porti le vacanze sul computer Ma non sento i campanacci delle mucche Mi stanco ma non faccio niente di utile Ho perso il respiro, sarà tornato a bere in qualche bar Il ghiaccio si scioglie, rimpiango i vecchi muri di tanti anni fa Gente, tantissima e rumorosa, domani tanto si riposa, è Sabato Davvero il Sabato non si lavora? Mani, che spostano calore, si aggiornano su quante ore mancano A quella festa dove possono svenire E mi porti le vacanze sul computer Ma non sento i campanacci delle mucche Mi stanco ma non faccio niente di utile per me.
4.
Parole Sdrucciole Disegno stelle su pagine piene di frasi più o meno poetiche, buoni propositi, qualche scaletta, scadenze e bestemmie ridicole. Mi sento stupida, mi sembra di perdere. Questione di etica, sbalzi d'umore, tingo i capelli e credi che sia schizofrenica. Sono stufa di essere una specie di giovane. Non ho tempo di vivere, mi invecchiano le mani e soffro ancora per amore. Non puoi stare con me. Non puoi scegliere me. Non puoi stare con me perché sono inabbinabile. E non so scrivere e nemmeno fingere che tu sia simpatico con quel sorriso di chi ce l'ha fatta perché un poco aristocratico. Mi metto in gioco, osservo il prodotto che ho elaborato, edulcorato, come galleggiano splendide parole sdrucciole. Sono stufa di essere una specie di giovane. Non ho tempo di vivere, mi invecchiano le mani e non sopporto troppe cose. Non puoi stare con me. Non puoi scegliere me. Non puoi stare con me perché sono inabbinabile.
5.
Il Silenzio 04:20
Il Silenzio Non raccogliere i perché, in disordine lasciano spazio anche ai se, e poi ti lamenti, per non perdere tutto non conservi niente. E grazie a un odore ricordi il calore di un tempo e scopri che le cose belle rimangono dentro e vuoi viaggiare, vuoi ballare, vuoi andare e puoi. E perché non capisco se è più difficile lasciarsi o stare insieme, è per te che suona il disco mentre tutti non sanno che parlare e parli anche tu. Non raccogliere i perché, il silenzio sa esprimersi meglio di me, e guardi nel vuoto, delle immagini piangono nella tua mente. E grazie a uno sguardo ritrovi la pace che hai perso e sai che ci amiamo soltanto in un modo diverso e vuoi gridare, vuoi viaggiare, vuoi restare e puoi. E perché non capisco se le parole fanno bene o fanno male, è per noi che suona il disco, è il momento di mettersi a ballare e balli anche tu.
6.
Ho Smesso di Mangiarmi le Unghie Non vuoi perdere tempo con me Ma ti piaceva perdere tempo insieme Mentre la polvere scandiva le ore lentissime. Odii le responsabilità Ma ti piaceva sentirne il profumo Mentre le tenebre stavano fuori e anche dentro, tantissime. Non riesco a non pensare ma non so a cosa penso Perché dentro al mio cranio c’è poco spazio E pare che niente abbia senso Non riesco a non pensare ma non so a cosa penso Dopotutto lo spazio è infinito ed è claustrofobico questo scompenso Odio questa tranquillità Ma ci piaceva inventare delle oasi di pace Per prendere un po’ di respiro, per affrontare le ore lentissime. Non vuoi prendere tempo con me Ma ti piaceva lasciare in sospeso le cose Cadevano fiori, foglie, gocce di neve, tantissime.
7.
Il Nostro Futuro è Anteriore Saremo lampi senza tuoni Collasseremo sopraffatti dai suoni Non potremo parlare e dirci le cose più belle Cercheremo i nostri occhi e troveremo le stelle Non abbiamo più pelle ma ne ricordiamo l’odore Non dobbiamo fidarci per forza, l’istinto non ci fa dubitare Posso sentire che io mi dissolvo con te, io mi diffondo con te Saremo pioggia senza peso Ondeggeremo guidati da un conforto improvviso Avremo le chiavi per poter uscire da tutte le porte Troveremo le nostre voci sui tasti di un pianoforte Le sentiamo distorte ma ne percepiamo il colore Travolti dal vuoto e liberi di non sapere dove andare Posso sentire che io mi dissolvo con te, io mi diffondo con te Quando il tempo si ferma il tormento diventa desiderio di vita

credits

released January 1, 2018

Maria Messina: voce, cori, pianoforte, basso elettrico, chitarra acustica, chitarra elettrica, flauto dolce, suonini vari
Paolo Rigotto: batteria, percussioni, chitarra elettrica
Laura Masotto: violino, violino elettrico
Marco Di Giuseppe: Sax tenore, sax contralto

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Maria Messina Torino, Italy

Le sue ballate, tenere e drammatiche, sono costellate di suoni evocativi fiabe gotiche, richiami folk con echi celtici, misticismi dark: Maria Messina impara a ipnotizzare l’ascoltatore attraverso un pop onirico ed etereo, come gli incantesimi delle streghe. ... more

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